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Immagine del redattoreLa McMusa

Contenere moltitudini | Walt Whitman


figurina #14 - walt whitman

Uno dei più grandi e conosciuti poeti americani, di Walt Whitman è pieno il web perché sono sue le parole “Capitano, mio capitano” e per via di un altro suo celebre aforisma, un antidoto – anzi – contro le più spontanee delle nostre contraddizioni umane:

Do I contradict myself? Very well then I contradict myself, (I am large, I contain multitudes).

Eppure Whitman, a parte giustificare le rifrazioni schizofreniche della nostra più naturale condotta grazie alla meravigliosa metafora della vastità che contiene moltitudini, nella sua attività di giornalista, poeta e attivista politico di medio Ottocento ha fatto enormemente di più: ha incarnato la figura del pioniere, del padre fondatore, del cavaliere che per primo arriva in una terra, la vede, la capisce e allora la canta. Whitman ha inseguito la libertà e su di essa ha stabilito un’altra grande metafora culturale, un’idea che è sopravvissuta fino a oggi, probabilmente non morirà mai davvero e, come sapete, sta alla base di questo blog: il sogno americano.

Whitman voleva creare una forma nuova del verso, una forma che fosse autoctona d’America. Voleva essere libero non solo nella forma ma anche nel contenuto. Ricercava il candore completo, non l’allegoria né il simbolismo. La sua sensibilità era americana: esuberante, ruvida e selvaggia. Esaltava la vitalità e il sublime di ciò che è fisico. Esaltava la natura intorno e dentro di noi. La sua opera è un’espressione di gioia primordiale: egli ha celebrato i nostri sensi animali e i piaceri dell’essere vivi.

Questa è una delle mie Figurine, la collezione di curiosità americane più o meno introvabili.

Livello di introvabilità di questa figurina: medio.

È stata tratta, come ormai accade spesso, e liberamente tradotta da un post del blog americano Brainpickings, sempre fonte di interessanti curiosità editoriali e grandi ispirazioni. In particolare, qualche giorno fa è uscita la notizia che le 60 pagine del poema Song of Myself di Whitman sono state interpretate e adattate dall’illustratore Allen Crawford in un’opera (Whitman Illuminated, pubblicata dalla Tin House di Portland e da poco nelle migliori librerie d’America) a metà tra poesia e disegno, ritmo visuale e flusso narrativo, esuberanza di colore e forme. È suo, infatti, il contenuto della Figurina di oggi.

Per vedere qualche tavola in più, ho preparato qui una piccola galleria. Sotto, invece, il video di presentazione del progetto che vi consiglio di non perdere semplicemente perché è meraviglioso.


Realizzazione grafica della figurina a cura di Thomas Guiducci.

PS: a partire da oggi post come questo saranno più numerosi: un occhio più attento sulle curiosità editoriali americane per seguire tendenze, novità e cose varie che riguardano la scrittura e la narrativa. Ho aderito, infatti, all’iniziativa web #LaCorrettezzaPaga, ovvero il tentativo di arginare il malcostume di alcune case editrici italiane che non pagano chi lavora per loro (collaboratori, autori, traduttori, redattori, illustratori e correttori) tramite silenzio. In che modo, dite voi? Non recensendo più i libri che pubblicano. Qui trovate tutte le info necessarie a sgomitolare i vostri dubbi e se scorrete fin giù trovate invece la prova visiva che non sto dicendo scemenze.

Tuttavia, non volendo con questa scelta penalizzare la buona letteratura – che spesso arriva attraverso le forme più contraddittorie -, la diminuzione dell’attenzione sul mercato editoriale italiano si tradurrà, come accennavo, in una maggiore attenzione verso quello americano. Che, già sapete, è divertente, crossmediale e irriverente.

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