top of page

I libri di marzo 2019

Li ho fatti tutti questo mese: rivista, raccolta di racconti, romanzo, novelle e poesia. Da testi classici a grandi recuperi, da scoperte tardive a pubblicazioni nuove di zecca: marzo, sei stato generoso!

Spero che un po’ di questa generosità abbracci anche voi. Buone letture.

IMG_1783
  1. Freeman’s – Potere 🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸 | Il secondo numero della rivista diretta da John Freeman per me non è dedicato al potere bensì alle donne, ai bambini e agli animali: in un libro che immaginiamo pieno di politici, figure distopiche e tiranni (questo, almeno, era quello che immaginavo io pensando al tema, il potere), incontriamo storie e personaggi che invece minacciano le nostre certezze e arricchiscono l’immaginazione. E ora ditemi se esiste scopo più alto di questo non solo per una rivista, ma per la letteratura tutta. Ho intervistato John Freeman nell’ultima puntata del podcast di Black Coffee, la potete sentire qui.

  2. Paterson 🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸 | Il poema in cinque libri di William Carlos Williams, erede della tradizione tutta americana di Walt Whitman nonché fratello maggiore del capolavoro di Allen Ginsberg The Howl, racconta la storia dell’uomo Paterson che vive nella città di nome Paterson, nel New Jersey. L’identità del primo si modella sulla storia della seconda, entrambe si intersecano in un fluire di fiumi, sentimenti ed eventi che, in ultimo, diventa scrittura. Diventa poesia. Non mi confrontavo con un testo così dai tempi dell’università ed è bello sapere che sono solo all’inizio: questo è un classico da leggere, rileggere, studiare. (Nota dolente: se lo volete in italiano cercatelo dai reminders o nelle biblioteche.)

  3. La breve favolosa vita di Oscar Wao  🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸 | Quand’è l’ultima volta che ho dato 6 bandierine (il massimo!) a un libro? Non lo ricordo neanche. Ma so che questo mi ha davvero spiazzato, l’ho amato dalla prima all’ultima pagina: è la storia di Oscar, adolescente sfigatissimo e obeso di origini domenicane appassionato di fantasy e sci-fi, e della sua famiglia, dei suoi anni nelle scuole del New Jersey, delle sue ambizioni da scrittore e dei suoi fallimenti con le ragazze. Ingredienti speciali: lo stile pop (così moderno e ironico), la componente domenicana (quindi un certo realismo magico che nella letteratura nordamericana normalmente manca); il dislocamento del punto di vista (la storia è narrata da una prospettiva insolita); l’amore dell’autore per i suoi personaggi (che poi diventa anche il nostro). E poi certo, il finale.

  4. Un attimo immobile 🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸 | La mia lettura di Eudora Welty continua ed è sempre più sorprendente: in questa ultima raccolta di racconti si viaggia indietro nel tempo, in luoghi ed ere dove ci sono vagabondi, predicatori, uccelli maledetti, fughe, locande, banditi. Tutto sembra avvolto in un’atmosfera biblica (oppure, semplicemente, southern gothic), a volte è difficile avere una presa salda sul testo ma, poi, quello che rimane dopo la lettura ha sempre un inconfondibile sapore di grande letteratura.

  5. Non sei mai stato qui 🇺🇸🇺🇸🇺🇸 | Cosa che invece non ho assolutamente provato con Jonathan Ames, nonostante fossi partita con le migliori intenzioni: quelle contenute in questo libro sono due novelle dalle tinte poliziesche in cui il personaggio principale si imbatte, quasi per caso, in due truci casi di omicidio (o omicidi a catena) e cerca di rimettere in equilibrio l’asse della sua personalissima giustizia. Ecco, mi è parso che anche la sua narrazione fosse “quasi per caso”.. magari era un gioco di stile voluto? Se qualcuno lo leggerà mai, per favore dibattiamone!

#letteraturaamericana #raccontoamericano #rivisteamericane #shortstories

bottom of page