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7 storie per uno stato: è arrivata una cartolina dalla Magic Louisiana

Inizia sempre così, la storia di come i Book Riders cercano di mandare una cartolina a casa. Iniziava così, in Illinois, in Californoir e nel Pacific Northwest; inizia così adesso che siamo tornati – da un pezzo – dal quarto tour letterario, quello nella Magic Louisiana, e di quel tour non riusciamo a conservare in testa solo un’immagine, solo un racconto, solo un’unica visione. Non riusciamo a farlo stare tutto in una sola storia, perché qui le storie sono state tante e sono state potenti.

Anche se, vi assicuro, ci abbiamo provato.

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Nella buca delle lettere non ci stava. L’abbiamo piegata, arrotolata, stretta e compressa, e però comunque lei non ci stava. L’abbiamo spinta a forza, qualcuno voleva saltarci di sopra come si fa con le valigie troppo piene, l’abbiamo pregata di entrare nella buca delle lettere, e però comunque lei non ci entrava.

Allora dalla buca delle lettere l’abbiamo tolta, l’abbiamo riaperta, smontata, frammentata, abbiamo preso ogni suo foglio e l’abbiamo disteso a terra, poi ci siamo radunati intorno e, uno a uno, li abbiamo guardati: erano 7 ritratti diversi, una magia di fondo sempre uguale – tra le paludi, le strade, gli alberi –, un gruppo di gente insieme che eravamo noi e alla fine, al centro di tutto, una grande storia.

7 storie per una sola cartolina.

7 storie per uno stato, la Louisiana, che ci ha insegnato a mettere il sorriso in faccia alle disgrazie e che dentro il suo regno di incanto ed eccessi ci ha fatti sentire incredibilmente a casa.

Book Riders - #magicLouisiana - Galveston
Book Riders - #magicLouisiana - Orange

1. La vista dal Texas. Galveston e Orange. L’arrivo non è in Louisiana. L’arrivo è a Houston, tappa di cemento e periferie che ci apre le porte, il primo giorno, a quella terra di mezzo tra uno stato e l’altro che Nic Pizzolatto racconta nella sua prima prova di scrittura, precedente e preparatoria a True Detective. Lì, nella terra di mezzo che gira intorno a Galveston (libro e luogo) e inquina il cielo dei suoi vapori petroliferi, incontriamo i randagi, personaggi tosti, sporchi, difficili, personaggi che hanno smesso di appartenere ma non di appartenersi: è il loro senso di distacco dal centro di tutte le cose e il loro disilluso vagabondaggio alla ricerca di qualcosa di più definitivo del proprio perdersi che ci fa subito assaporare il lato oscuro della giostra. Il lato crepato del sogno americano.


2. L’ingresso in Louisiana sul treno di Nelson Algren. Un lato che è lo stesso in cui si muove Dove, il personaggio principale di un libro che – non a caso – si intitola Walk on the Wild Side e che – non so perché – in Italia abbiamo smesso di leggere troppo presto. Non noi Book Riders, però. Noi abbiamo seguito il treno merci che, in quella mattina di nebbie e vapori di quasi un secolo fa, portava un gruppo di disarcionati (così li chiama Algren, così sono i randagi quando attraversano il confine col Texas) in Louisiana e prometteva loro fortune, avventure e i piaceri di una città in cui poteva accadere di tutto. Sì, perché di New Orleans Nelson Algren e il suo personaggio Dove ci mostrano qualcosa di disgraziato e romantico insieme: Storyville, il quartiere del sesso, il quartiere dove la Grande Depressione aveva fatto confluire ragazze da tutti gli altri posti d’America, il quartiere dove si poteva diventare grandi una notte e infinitesimali la mattina successiva. Nonostante il cielo sereno che accoglie noi, le parole di Algren suonano come un mitico avvertimento: il lato oscuro è come i binari, ne rincorri la fine senza raggiungerla mai.

3. Evangeline e altre storie cajun. La fine dei binari è una corsa infinita, piena di speranze e, ovviamente, di disillusioni. Procedendo on the road verso New Orleans, attraversiamo le zone paludose e inospitali dove secoli fa vennero deportati gli Acadiani, una popolazione del Canada che dalla fine del 1600 ha dovuto fronteggiare discriminazione e violenza e che, proprio in risposta all’ingiusto trattamento del destino, unendosi alla gente del posto ha dato vita a una delle tradizioni più caratteristiche della Louisiana, quella cajun. Evangeline è il suo simbolo femminile e tenace, James Lee Burke uno dei suoi più prolifici narratori contemporanei. Grazie alle sue storie raccontate al mondo intero, oggi New Iberia è diventato un paesino ricco, dolce e colorato.. eppure è qui, proprio qui, che lui ambienta omicidi, stupri, sparizioni e torture. Ricordate, ad esempio, L’occhio del ciclone?

4. Altre voci, altre stanze. Se c’è una cosa che stiamo capendo della Louisiana durante questi primi giorni di tour rurale è che niente è come sembra, è che là da qualche parte mormorano altre voci, si estendono altre stanze spesso abitate dal mistero, dalla decadenza, dal passato che è uno spirito e non se ne vuole andare. Le paludi tacciono adesso, al suo posto ci sono gli sfarzi di una vecchia piantagione. Sfarzi dei quali sentiamo la disturbante eco ma che ci lasciamo raccontare da due grandissimi scrittori: Truman Capote e poi lei, la scoperta più deliziosa di questo tour, Kate Chopin.

Book Riders - #magicLouisiana - True Detective Tree
Book Riders - #magicLouisiana - Carcosa

5. Rincorrere il male sui luoghi di True Detective. Avrebbe dovuto essere disturbante anche l’eco – se non proprio il grido – delle storie del Re Giallo, quelle storie di orrore e occulto e redenzione che hanno ispirato la celebre seconda prova narrativa di Nic Pizzolatto, True Detective. Solo che, invece, la visita all’albero con cui si apre la prima stagione della serie è diventato il momento in cui i Book Riders hanno trasformato la paura in una corsa elettrizzante tra i canneti e la visita a Carcosa in una profonda riflessione d’impronta dantesca sul bene e sul male.

Book Riders - #magicLouisiana - Katrina
Book Riders - #magicLouisiana - Black Indians

6. Distruzione e tradizione. L’impatto di Katrina, invece, è stato forte. È stato forte perché siamo andati a cercare quello reale, quello di undici anni fa, quello che ha lasciato segni che non andranno mai via. Sono state le parole di Rebecca Solnit e Dave Eggers a riportarci indietro nel tempo a quella mattina in cui la tempesta era passata ma la città stava per essere invasa dalle acque del lago; sono stati i libri e la casa di un Big Chief di periferia che ci hanno trasmesso il colore, l’odore, i tratti di un ricordo indelebile e di una tradizione che di anno in anno lo onora no matter what. I randagi, i disarcionati, le fratture del sogno americano sono ancora tutti qui.

Book Riders - #magicLouisiana - New Orleans

7. A New Orleans con i grandi. Ma qui c’è anche il più bell’insegnamento che la vita può dare alla morte: vieni a trovarmi quando vuoi, cara nemica, insieme danzeremo e canteremo e lotteremo, e alla fine vincerò io. Raccontare New Orleans non si può, vivere la sua magia travolgente si deve: ho cercato di far sedere i Book Riders in qualche angolo di Nola, di raccontare loro la grandezza della città che sentivano intorno, una città disgraziata e benedetta, una città che davvero non affogherà mai e che ha solo bisogno di essere lasciata libera di ballare sulle acque. Alla fine sulla mia, di voce, ha vinto la loro, quella dei tre grandi che l’hanno descritta come nessun altro mai: Truman Capote, Tennessee Williams e William Faulkner.

Sono loro che ci hanno riunito insieme per l’ultima foto di gruppo ed è con loro che, finalmente, queste storie vi vengono spedite. We know what it means to miss New Orleans, lasciate che il nostro sorriso sia anche tutta la nostra nostalgia.

Book Riders - #magicLouisiana - foto di gruppo

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Le foto di questa cartolina sono a cura di Claudio di XPLORE.

La foto di copertina, quella che vedete se condividete il post sui social, è di Elena Datrino, fotografa professionista nonché Book Rider scatenata. Le avevo dato una missione durante la parata di Halloween e lei l’ha portata a termine con successo: racchiudere in un’immagine la gioia di un viaggio memorabile 🙂

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