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“È che te ne sono grato. E te lo volevo dire.” | L’incontro dei Book Riders con Te

Il destino è un amico affettuoso. Il destino, ogni tanto, chiude cerchi, esaurisce flussi di energia, conclude visioni che solo la tua più timida e sincera speranza sapeva esistere dentro di te.


Il 25 maggio è il compleanno di Raymond Carver. Quando ho lavorato sull’itinerario del tour dei Book Riders nel Pacific Northwest io non lo sapevo. Devo confessarlo, anche se non fa bene al mio profilo professionale, perché ogni dettaglio qui, in questa storia di incontri del destino, è degno di attenzione. Io non sapevo che il 25 maggio è il compleanno di Raymond Carver ma per quel giorno avevo messo in programma la visita a Port Angeles, una delle cittadine più a ovest d’America, uno dei luoghi più importanti della Carver Country, quello dove Ray e sua moglie Tess Gallagher si ritirarono nei dieci anni del loro amore, nonché negli ultimi dieci anni di vita di lui.


Dal 1988 Raymond Carver è sepolto qui, in un cimitero che si chiama Ocean View Cemetery e che affaccia su uno stretto scorcio di oceano Pacifico e davanti, visibile oltre le foschie e i freschi venti, ha il Canada che lo osserva e protegge.


Il mattino del 25 maggio 2016 io mi sono svegliata e, ancora a letto, ho iniziato a scorrere Facebook. Scivolando via da un sonno pieno di jet-lag ho realizzato, scrollando articolo dopo articolo, foto dopo foto, che il destino ci aveva messo sulla strada per Port Angeles proprio il giorno del compleanno di Carver. Mi sono precipitata giù dal letto, emozionata, e a colazione ho fatto l’annuncio: “Ragazzi, ho appena scoperto che oggi è il compleanno di Carver, se arriviamo in tempo a Port Angeles magari siamo fortunati e becchiamo qualcosa.” Sul mio profilo privato di Facebook ho anche osato: “Tess vive ancora qui. Magari la incontriamo!”

E infatti.


Siamo arrivati al cimitero tra le 15.30 e le 16, dopo una serie di tappe, soste casuali e imprevisti che, se non ci fossero stati, tutto sarebbe andato diversamente. Due esempi: 1) i benzinai in America hanno tutti il bagno interno. Noi ne abbiamo beccati tre – dico tre – che ne erano stranamente sprovvisti, uno in fila all’altro, e abbiamo perso mezz’ora solo per quell’impellente esigenza liquida; 2) a un certo punto abbiamo deviato dalla strada principale perché Ely, una delle Book Riders, voleva fare una foto all’oceano che si insinuava nella terra come un enorme serpente grigio ed è finita che siamo stati su quella sponda per mezz’ora a giocare con le vongole che sputavano l’acqua rimasta sulla spiaggia dopo la bassa marea.


E così siamo arrivati al cimitero – dicevo – tra le 15.30 e le 16, giusto in tempo per l’inizio di una piccola e intima commemorazione in onore di Carver che nel giro di qualche minuto sarebbe diventata la sorpresa più magica e poetica di tutto il viaggio. “Ragazzi, la tomba di Carver non è facile da trovare”, dicevo io mentre entravamo nel cimitero a bordo del nostro van, zigzagando lenti tra le lapidi in perfetto stile americano, “so per certo che c’è una panchetta nera accanto alla tomba e che ci sono sempre dei fiori freschi portati da Tess. Cerchiamo di essere discreti – (sì, lo so, ogni tanto faccio proprio la parte della maestra) – e di non disturbare quelle persone che probabilmente sono riunite qui per un funerale..”


Federico fa scivolare il van accanto a un gruppo di persone riunite attorno a una panchetta nera.

“No, aspettate un attimo.”

Guardiamo tutti fuori dai finestrini, io mi pietrifico.

“Oh cazzo ragazzi.”

Sulla panchetta nera è seduta una donna dall’aria dolce e familiare.

“Oh cazzo ragazzi. Quello non è un funerale. Quella è Tess Gallagher!”


Book Riders | litPNW | vuoi leggere?

Ti andrebbe di leggere una poesia?


E inizia così l’incontro dei Book Riders con la moglie di Raymond Carver. Un incontro che è stato inaugurato dalla spontaneità di zio Pino, uno di noi, il primo che si è presentato giovialmente a Tess rompendo il ghiaccio e le mie imbarazzanti pietrificazioni; che è stato accolto da lei e da tutti gli altri amici dello scrittore lì presenti con una festosa incredulità, con una commozione e una gioia pari alle nostre; che è stato suggellato dalla richiesta di una delle organizzatrici di leggere una poesia di Carver in italiano per inaugurare la cerimonia; che è stato onorato da una decina di poeti e scrittori che hanno ricordato il loro amico leggendo ognuno una o due poesie; che è stato siglato dalla lettura di Tess e dalle parole che lei ha scelto per ricordare un marito dolce e uno scrittore ineguagliabile; che infine è stato concluso da un delizioso buffet di torte fatte in casa di cui Ray sarebbe stato di certo ghiottissimo.

La poesia che ho scelto di leggere è una di quelle che Carver ha scritto per lei, per sua moglie, e che infatti si intitola Per Tess. L’ho scelta perché in quel contesto era perfetta e a lei poteva far piacere sentire le parole d’amore di suo marito lette in un’altra lingua. In più, tanti sono i riferimenti di quella poesia al luogo dove ci trovavamo e, in ultimo, è una poesia d’amore. E che cosa c’è di più definitivo della morte se non l’amore?



Tess ha detto che a chiamarci lì proprio quel giorno, proprio a quell’ora, proprio in quel modo, era stato Raymond Carver in persona. Probabilmente da lassù. Non si spiegano altrimenti certe coincidenze. Non si spiegano se non credendo in qualcosa di più forte, di più poetico, di più potente. Credere nella forza della letteratura è una cosa che a me viene facile, credere in un regalo così prezioso da parte sua è qualcosa che mi fa ancora tremare le gambe. Da quando Isabella è diventata una Book Rider mi dice sempre che solo i sogni sono veri, e io mai come questa volta penso che abbia ragione.



Cara Tess, caro Ray, incontrarvi insieme è stato meraviglioso. Ci avete trasmesso il vostro calore, ci avete regalato un pezzo di quell’amore che qui sulla terra rimane sempre, per voi e per noi, il desiderio più grande. Sarà bello portarlo nel cuore come voi portate nel cuore il vostro.


Book Riders | litPNW | Tess e Ray

PS: un abbraccio e un grazie per tutto – presenza, foto, video, lacrime, abbracci – a zio Pino, Valentina, Ely, Rossana, Isabella, Barbara, Alice e Federico. Quanta bellezza.

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