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Gli articoli americani di maggio 2018

Vorrei fare sul mio blog quello che desidero sempre che facciano gli altri per me: le liste, gli archivi. O meglio, siccome leggo tantissimi articoli americani ogni settimana e non sempre riesco a tenere traccia dei migliori o a salvarli dove e come vorrei, perché non usare il mio blog per farlo? Magari torna utile anche a voi. Anzi, sono certa che anche voi ne trarrete qualcosa di buono.

Negli ultimi anni la stampa digitale americana mi ha fatto scoprire 1) la sua serietà, varietà e profondità, 2) quante possibilità di espressione (creativa, artistica, grafica, d’inchiesta) permetta il web, 3) la maggior parte della “ciccia” che vi racconto in viaggio o durante i corsi. Seguo anche diversi blog italiani, alcune chicche arrivano fortunatamente anche da qui.

Do quindi il via a una nuova rubrica, semplice semplice: Rassegne. A fine mese, un post per gli articoli e un altro per i libri di quel mese. Insieme alla newsletter #SognaAmericano, un bel terzetto di storie a stelle e strisce da portare con voi o da archiviare a seconda dei vostri interessi.

Buona lettura!

 

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Entrata di El Cosmico a Marfa, Texas. Foto di Martin Robles.


  1. Iniziamo con la fotografia: il progetto – oggi diventato iconico – Girls Pictures di Justine Kurland. Scattate on the road a cavallo del millennio, sono immagini di adolescenti che scappano di casa, corrono ai bordi delle periferie, nuotano nei laghi come ninfe decadute.

  2. Quando è morto Philip Roth il blog The Catcher ci ha fatto ascoltare 3 minuti di Baricco che racconta Pastorale americana. Tre minuti preziosi.

  3. Vi ricordate quando sono andata a sentire la presentazione dell’ultimo e promettente romanzo di David Duchovny (il bell’interprete di X-Files e Californication) a New York? Vi avevo abbastanza tempestato di IG stories. Oggi quella serata è diventata una conversazione sul blog della casa editrice (peccato che non abbiano fatto foto del pubblico!).

  4. Di articoli sul tema delle armi ne leggo a decine. Questo mi ha colpito in modo particolare (non è neanche super recente) perché mostra attraverso immagini piuttosto forti cosa vuol dire per un ragazzino o una ragazzina americani possedere un’arma ed esserne felici. È sul New Yorker e si intitola Gun Country.

  5. Ho riletto l’articolo di Luca Briasco sulle ragioni del Nobel a Bob Dylan e ho ripassato la ragione primaria per cui la letteratura americana è l’unica su cui merita impostare un’intera vita (la mia, ovviamente): ha a che fare con la verità e una certa idea di ribellione.

  6. Restando sul web italiano, una recensione di IL mi ha convinto a leggere Less, il romanzo di Andrew Sean Greer che ha vinto il Pulitzer (sì, il premio da solo non mi bastava).

  7. Gli americani che abitano il Midwest vengono da sempre presi in giro per la loro cortesia un po’ ingenua e apparentemente bonacciona (ricordate Marshall di How I Met Your Mother?). Ecco, il celebre McSweeney’s stila una divertente e sicuramente utile guida alla Midwestern Conversation.

  8. E adesso entriamo nel vivo delle cose che fanno andare la McMusa fuori di testa: i reportage! Lo scrittore (anche lui un Pulitzer per la non fiction) Lawrence Wright ha appena pubblicato un libro dal titolo God Save Texas. Il blog Literary Hub ha ospitato un estratto in cui viene descritto il mitico mondo di Marfa.

  9. Il giornalista Alec MacGillis è andato in un piccolo centro dell’Ohio interessato da uno dei fenomeni sociali più contraddittori degli ultimi anni, desideroso di rispondere a questo quesito: perché i lavoratori scelgono di restare in una cittadina il cui destino di decadenza è segnato dalla chiusura della sua più grande fabbrica? Sono utili, articoli come questo, perché offrono risposte complesse ai problemi complessi che vive la nostra società, a cui spesso si danno risposte troppo semplici. Tipo quelle elettorali. In questo lungo pezzo si intrecciano valori politici, nuovi significati di sogno americano, fotografie stupende, numeri e fatti di cronaca. Applausi.

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