Una delle cose che notiamo più spesso io e i Book Riders quando siamo in giro per gli Stati Uniti è la cura che gli americani riservano in generale alle loro case: i giardini sono spesso allestiti, uno o più oggetti particolari caratterizzano i portici, l’erba è sempre tagliata, l’architettura è personalizzata e, a volte, sembra proprio che le case siano in qualche modo entità viventi. Anche solo viste da fuori.
Credo siano diverse le spiegazioni di questo fenomeno ma oggi in realtà vorrei che si mettesse a fuoco un’altra questione: che significato ha avere una casa? E non averla, invece? E cercarne una nuova perché nella propria non si può più stare? Quali sono le storie che abitano le case? I libri possono essere una casa?
Domande profonde, che tirano in ballo diverse questioni tra cui quella sempre più problematica della frontiera e della divisione razziale. Se vi interessa andare alla ricerca di qualche risposta, qui sotto ne trovate un po’. Insieme ad articoli più leggeri, classifiche e mappe che sono certa vi stuzzicheranno.
Buona lettura!
È uscito da poco il numero di dicembre di quel capolavoro del giornalismo culturale che è The California Sunday Magazine. È un numero interamente fotografico che indaga, appunto, il tema della casa in tutte le sue declinazioni, sia sociali che geografiche. Dal Messico all’Alaska, dagli homeless ai rifugiati, dalle case di cura alle case dei pompieri, il concetto di home, così universale e apparentemente statico, sembra invece rispecchiare un’intera nazione in movimento.
A proposito di movimento e di fotografie: per molte persone, soprattutto nel South, la casa è quello spazio democratico che di fatto sta in mezzo alle abitazioni. Botteghe, benzinai, parcheggi, l’intero insieme di luoghi in cui vanno tutti senza differenza di genere, razza, religione, età, politica.
Cosa succede quando la tua casa è una cella di isolamento di una delle prigioni più spietate del Texas? Questa storia è da leggere come un racconto perché del racconto possiede la lunghezza, i personaggi e la potenza: è la vicenda di un carcerato e della donna che combatterà per la sua libertà. Una libertà che passa attraverso la letteratura, la disobbedienza e l’amore e finirà per cambiare completamente il sistema carcerario texano.
Ecco, il Texas sta continuando a cambiare e su questo ormai non c’è più dubbio. Voglio però farvi conoscere il sindaco di Del Rio, una cittadina al confine con il Messico tradizionalmente soggetta a razzismo, intolleranza e divisioni sociali. Lui si chiama Bruno Ralphy Lozano, è colto, giovane e gay. La sua casa è il cambiamento.
Cambiamento, ascesa, sogno: negli Stati Uniti queste parole sono spesso dei sinonimi. Ve ne accorgerete bene leggendo questo reportage a proposito di un ragazzo che faceva il minatore nel West Virginia e che oggi realizza video virali per alcuni dei politici più giovani in corsa verso la Casa Bianca. È una storia che ha due meriti, a mio parere: da un lato, offre uno spaccato di intraprendente speranza a un pubblico tradizionalmente molto statico e privo di prospettive come quello italiano (ahimè, è così); dall’altro, ci porta dietro le quinte della politica americana, nel suo farsi più concreto e appunto casalingo.
Ma passiamo ai libri, una delle nostre case preferite. Literary Hub da qualche tempo sta raggruppando i libri più rappresentativi della letteratura mondiale, decennio per decennio. Qui ci sono i titoli degli anni 2000 e devo dire che non sono del tutto d’accordo!
Sono rimasta invece molto ben impressionata dai consigli di questi 12 scrittori che, dovendo scegliere dei titoli che rappresentino l’America e la sua storia, suggeriscono finalmente dei testi assolutamente diversi dal solito: un’ottima occasione per rivedere la propria biblioteca e scoprire cose nuove.
Alla fine lo so che, nonostante storie avvincenti e nuove scoperte libresche, questo sarà il link che tutti voi cliccherete: dei matti visionari hanno realizzato un’accuratissima mappa degli States usando i titoli di più di 1000 canzoni. Canzoni ovviamente inerenti ai diversi luoghi americani. È semplicemente stupenda ed è un bellissimo modo di sentirsi a casa anche dove non si è mai stati.
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