Sono molto disappointed perché agosto – il mese in cui la maggior parte delle persone, comprese voi, legge di più – per me è un mese letterariamente molto difficile. O, almeno, lo è stato negli ultimi due anni, quando i tour dei mini Book Riders hanno reso impossibile la lettura.
Sì, ecco, perché qui si entra in un altro paradosso: i Book Riders sono dei tour letterari ma dei tour letterari in cui non si legge neanche una pagina. Sono escluse da questa affermazione, chiaramente, tutte le pagine che dettano il nostro cammino e che io leggo al gruppo on the road, anche più volte al giorno. Mi riferisco invece alle pagine di piacere, alle letture prima di dormire, durante le attese o per strada sul furgone: nessun Book Rider (e nessuna guida dei Book Rider) riesce a leggere più di due pagine a sera o un articolo ogni tanto. Di solito la testa è già sovraccarica di immagini, stimoli, riflessioni e il corpo a sua volta è stanco. Chiedete per credere! (Poi si recupera al ritorno, c’è una specie di sete primordiale di letture una volta a casa.. ma questa è tutta un’altra storia.) 🙂
Ecco, dunque, gli unici libri che ho letto ad agosto. 1, 2 e 3!
Rockaway Beach 🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸 | Per alcuni libri più che per altri vale la regola del tempismo: ci sono storie che hanno bisogno del loro “tempo giusto”. E il tempo giusto per questo romanzo è adesso, è la fine dell’estate, con tutte quelle sensazioni senza nome che questo speciale tempo dell’anno si porta addosso. Timmy, Alice, Peg e Chowderhead sono quattro amici – bagnini e surfisti e adolescenti con un grande amore per l’alcol e le feste – che stanno per iniziare la loro vita da adulti, la loro vita dopo la scuola. Lo fanno da una spiaggia sporca e chiassosa, quella di New York, la stessa cantata solo dieci anni prima dai Ramones. Lo fanno dalla penna di una scrittrice che, a sua volta, aveva come amici Ellis e Janowitz e McInerney. Lo fanno, infine, accompagnati dal canto dei gabbiani e dal rumore delle onde, suoni che hanno accompagnato ogni minuto della mia lettura e di cui ho appositamente riempito il podcast! Sarei pronta a rileggere questo libro daccapo fino all’arrivo dell’autunno, sono invidiosa di chi ancora lo può fare.
Viaggi con Charley alla ricerca dell’America 🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸 | Non c’è dubbio che Steinbeck sia molto più Steinbeck-il-premio-Nobel in altre sue opere, tuttavia in questa – se vogliamo più semplice, imperfetta, un po’ naïf – riesce a fare una cosa che mi è capitato di rilevare in pochissimi altri testi: l’autore parla di sé e intanto parla agli spiriti liberi, parla di e a chi sente dentro di sé la spinta irrefrenabile alla partenza, al libero vagabondaggio, all’andare. Di solito gli scrittori che non sono Steinbeck si fermano al sé. La sua America, infine, è perduta e canina, e questa è una dolce prospettiva da cui scoprirla per l’ennesima volta.
Meravigliosa Chicago 🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸 | Quando vi verrà detto – e forse l’avrete già sentito dire da me alcune volte – che la vera capitale d’America è Chicago, ricordatevi di questo sottile libretto del grande classico Theodore Dreiser. Contiene tre brevi estratti della sua autobiografia, tre ritratti abbacinanti e vigorosi di questa grande città a cavallo tra Ottocento e Novecento, quando stava diventando, appunto, la vera capitale d’America. Dreiser inaugurerà il viaggio dei mini Book Riders in Illinois in partenza l’8 settembre.
E proprio a proposito di questo viaggio: l’outsider di oggi è David Foster Wallace. Andiamo in Illinois per ricordarlo nel decimo anniversario della sua morte (il 12 settembre). Vi consiglio di rileggere i tre stupendi reportage legati ai suoi luoghi d’origine – Invadenti evasioni, La vista da casa della signora Thompson e Tennis, trigonometria e tornado (ne parlavo qui) – e anche di partecipare a questa serata.. potrebbe capitarvi di vederne qualcuno 🙂
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