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I libri di agosto 2019

Ad agosto ho letto moltissimi libri, ma quasi tutti ad alta voce ai Book Riders durante i due intensi tour che abbiamo fatto in California. Ecco perché qui, oggi, ne trovate solo due: un graphic novel e un memoir. Entrambi molto belli, anche se per ragioni decisamente diverse.

Come forse avrete notato, inoltre, questo mese non ho pubblicato la rassegna degli articoli: ne ho letti pochi anche di quelli e così ho pensato di proporvi un’alternativa, un tool che mi è stato suggerito qualche tempo fa e che, in effetti, trovo utile. Questo: permette di condividere link, cose da fare, libri da leggere e suggestioni varie sotto forma di liste. Ho inserito i pochi articoli di agosto che ho ritenuto meritevoli e alcune altre cose. Vi va di dare un’occhiata e poi di darmi un feedback (nel modo che desiderate: nei commenti qui sotto, nel sondaggio di Facebook o quello di Twitter, sui DM di Instagram, con i segnali di fumo.. fate voi)?

Intanto grazie e buona lettura!

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  1. Drinking at the movies 🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸| Julia, illustratrice ventiquattrenne di San Francisco decide – più o meno sensatamente – di trasferirsi a New York. E di raccontarci sotto forma di fumetto cosa succede durante il suo primo esilarante e disastroso anno nella Big City. Di norma non amo i personaggi buffi e nerd (quelli che indossano un solo paio di pantaloni pulciosi tutto il tempo e non se ne fanno un problema, per dire) o quelli che si amano moltissimo ma fanno finta di essere degli sfigati per natura (che è poi il primo passo per l’alcolismo, pare), eppure Julia racconta – e disegna – cose talmente sensate che è impossibile non starle dietro: chiunque sia stato a New York e abbia pensato di trasferircisi (quindi chiunque ci sia andato) ritroverà in questa appassionante storia molte cose di sé.. a partire dall’introduzione, che ho trovato splendida.

  2. Il giusto peso 🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸| Si tratta sempre di scrittura autobiografica ma questa volta di tutt’altro peso. Sì, questa è proprio la parola giusta per definire il memoir di Kiese Laymon: peso. Il suo è un libro che si sente sulle mani quando lo reggiamo, sul corpo quando sfogliamo le sue pagine, sul tavolo dove lo appoggiamo quando abbiamo bisogno di riprendere fiato, sul cuore quando cerchiamo di capirlo. È la storia vera di un ragazzo nero di Jackson, Mississippi, e del modo in cui sua madre gli insegna a non sottostare ai bianchi; è la storia vera di un ragazzo obeso di di Jackson, Mississippi, e del modo in cui lui obbliga il suo corpo a raggiungere limiti terribili. Il libro è uscito da pochissimi giorni: l’ho raccontato in una delle puntate del podcast di Black Coffee che – lo confesso – mi sono riuscite meglio. Io quel peso l’ho sentito proprio tutto.

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