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I libri di luglio 2019

Molti buoni propositi, poca fedeltà ai buoni propositi. Saranno state le vacanze, il caldo, Stranger Things, le serate a parlare fino a tardi con la vita invece che con i libri. Sarà stato tutto questo o niente che si possa davvero chiamare per nome, fatto sta che a luglio ho letto meno di quanto avessi preventivato. E, in un caso, è andata pure malissimo.

E voi cosa mi dite?

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  1. Asimmetria 🇺🇸🇺🇸 | Un libro insulso e pretenzioso, che non racconta nulla di quello che gli articoli di giornale che l’hanno osannato ci hanno detto che avrebbe raccontato. L’ho spiegato nel dettaglio qui, nel caso voleste approfondire. La stroncatura di questo romanzo è stata tra gli articoli più letti di sempre di questo blog: in mezzo all’insormontabile marea di consigli di lettura positivi che si trova in giro (più o meno accurati e più o meno sinceri), ho riscontrato un forte bisogno di ragguagli in senso contrario. Qualcuno che dica “no, guarda, questo non leggerlo”, qualcuno che aiuti a destreggiarsi in quella marea evitando almeno le perdite di tempo più clamorose. È possibile, quindi, che a quella stroncatura ne seguano altre, sperando comunque che non siano troppe: vorrei io stessa leggere libri meritevoli!

  2. Patria 🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸 | L’acclamato romanzo dello spagnolo Aramburu è stato la mia lettura extra-americana da vacanza: non so se è stato un bene, il suo stile di scrittura discontinuo e rapsodico inizialmente mi ha respinta (e io volevo invece essere avvolta) a discapito della potente caratterizzazione di alcuni personaggi e delle relazioni umane che è – a mio parere e a parere di tanti che l’hanno acclamato – l’elemento meglio riuscito del libro. Due famiglie, un attentato dell’ETA, una separazione e, per più di 500 pagine, una lunga strada verso la riconciliazione fatta di prove di perdono, recriminazioni, vergogna, orgoglio, ostinazione e dolcezza.

  3. Infinite City 🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸 | Il primo atlante di Rebecca Solnit dedicato alla sua città, San Francisco (sono seguiti quello di New Orleans e quello di New York). È un’incredibile raccolta di saggi e soprattutto di mappe tematiche che offrono sguardi e approfondimenti inediti sulla città. Lo sto leggendo da anni, una mappa alla volta, un percorso diverso ogni volta: è il modo che preferisco per conoscere una città, seguire i suoi racconti stratificati nella topografia e percepirne così la vita negli anni. Adesso è il momento giusto per continuare a conoscere San Francisco, visto che tra poco si parte!

  4. Ti chiamo domani 🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸 | La storia di Rita Petruccioli è una delizia per gli occhi e per la nostalgia: è il racconto di una giovane ragazza che torna dall’Erasmus a bordo di un tir, dalla Francia a Roma, e, mentre scorrono via autogrill e cartelli stradali, racconta al camionista che l’accompagna a che punto è della sua vita. Affinità, rivelazioni, batticuori e soprattutto l’incanto di quando ci si scopre grandi, indipendenti, con delle ambizioni e delle peculiarità uniche: questo è il bello di questo graphic novel, secondo me. E non mi sembra poco.

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