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I libri di settembre 2019

Questo mese è accaduto il miracolo: ho letto un libro che mi ha cambiato la testa. Ultimamente succede così di rado che ho assaporato quella sensazione di miracolo – appunto – veramente fino in fondo. E, sorpresa delle sorprese, non si è trattato di un libro americano bensì italiano.

A voi da quanto tempo è che un libro non vi cambia davvero qualcosa?

  1. Camere separate 🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸| Non era la mia storia, non era la mia persona né il mio mondo. Eppure l’amore di Thomas e Leo, i protagonisti dell’ultimo romanzo di Pier Vittorio Tondelli, mi ha ricordato cosa chiedo io a questo sentimento, cosa sono disposta a mettere in gioco e cosa, invece, voglio tenere tutto per me nella mia piccola camera separata. Ci sono così tanta Europa e così tanta Italia in questo romanzo che leggerlo è stato dolce anche in questo senso: mi sono riappropriata di un’idea dell’amore e l’ho fatto a casa mia. Per di più accompagnata da una scrittura incredibile, tanto profonda e completa quanto i sentimenti di cui racconta.

  2. Luna di miele a Cape May 🇺🇸🇺🇸🇺🇸| Una piccola e grande delusione, invece, l’amore dei due giovani protagonisti del romanzo d’esordio di Chip Cheek: tanta è la loro buona volontà nel voler colmare le proprie lacune in termini di sessualità e intimità (siamo negli anni Cinquanta, è doveroso precisarlo) quanto poco raffinata è la fantasia dell’autore nell’offrire loro sperimentazioni che si discostino un po’ dai consueti cliché. A mantenere godibile il romanzo è, tutto considerato, il tratteggio dei luoghi: sia quelli interni (le case vittoriane di Cape May, i saloni pieni di frutta e vino, i caminetti accesi, le camere con la tappezzeria giallo canarino ecc.) che quelli esterni (le strade vuote di una località di mare fuori stagione, la spiaggia, l’oceano ecc.). Facciamo diventare Cape May, New Jersey, la vera protagonista della storia.

  3. Solo un fiume a separarci 🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸| Il memoir-reportage di Francisco Cantù racconta cosa significa lavorare come agente della polizia di frontiera al confine con il Messico. Cosa significa andare a cercare i migranti che lo attraversano, catturarli, interrogarli, rimandarli a casa, a volte processarli. Cosa significa, anche, smettere di fare quel lavoro e cercare di allontanarlo il più possibile dalla propria vita ma constatare che l’ingiustizia è comunque più forte ed è capace di venire a prenderti persino a casa. Un libro importante per chi, come me, è interessato al tema del confine e a quello dell’immigrazione: alcune scene sono davvero toccanti.

  4. Future Sex 🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸| Il saggio di Emily Witt racconta com’è cambiato non solo il sesso ma anche il modo in cui lo cerchiamo e lo raccontiamo (soprattutto noi donne) nell’ultimo decennio. Lo sto ancora leggendo: per ora le parti più apprezzate sono quelle che raccontano esperienze particolari (tipo la meditazione orgasmica) e speculano meno. Sembra sempre, infatti, che quando si parla di sesso le parole restino sempre un passo indietro rispetto a tutto il resto.

  5. You Are Here: NYC. Mapping the Soul of the City 🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸🇺🇸| A proposito di passi: qual è una delle città più camminate al mondo? Ovviamente New York City, un mondo fatto di infiniti micromondi in cui perdersi è bellissimo, se non proprio richiesto. Tra le pagine di questo libro-catalogo ognuno di questi micromondi viene isolato e illustrato, ed è nell’insieme di ogni colore, ogni tema, ogni segno grafico che emerge l’anima di una città a tutti gli effetti incredibile.

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