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Il meglio di stagione: gli articoli americani dell'inverno 2020

È cominciato con le classifiche dei migliori libri del decennio, è finito con i reportage della quarantena. L'inverno iniziato lo scorso dicembre e conclusosi solo l'altro ieri ha la consistenza epidermica di un'intera era geologica.


Ho scelto di lasciarne traccia: questa rassegna viene costruita mettendo da parte gli articoli o i servizi che ritengo interessanti per voi man mano che li leggo. Al cambio dell'anno c'era appunto una classifica decennale, poi un servizio sul carnevale di New Orleans, poi uno sulla New York Public Library che festeggiava un anniversario importante, infine la nostra situazione di emergenza sanitaria raccontata agli Americani. Nel mezzo tanta letteratura, storie che possono consolare o fare ancora più male, testimonianze che non so che effetto vi farà leggere ora ma che io non voglio lasciar sfumare via.


Buona lettura, che possiate essere voi a scegliere dove fermarvi! E come proteggervi.


PS: grazie alle persone che mi hanno portato a leggere alcuni degli articoli qui sotto. Voi sapete chi siete.

  • Andiamo in ordine, allora. Cominciamo proprio da quella classifica dei migliori libri del decennio scorso a cui accennavo prima. Come sicuramente vi ricorderete (vi ricordate?), tra dicembre e gennaio siamo stati letteralmente sommersi da classifiche così. Perché ho scelto proprio questa? Perché è una lista non scontata, perché contiene tutte le letterature e diversi punti di vista. Tutti, a mio parere, ben argomentati.

  • Se pensare al cambio di decennio vi fa girare la testa, queste lettere vi daranno invece uno strano senso di calore: il calore che deriva dal mettere il naso (e gli occhi, in questo caso) negli affetti degli altri. Sentimenti, parole, piccoli grandi eventi che sono estremamente privati ma che, proprio per questa ragione, sono anche nostri. Sono di tutti: chat di Whatsapp, post di Facebook, mail, lettere, messaggi.

  • Questa, invece, non è la storia di tutti (per fortuna) ma è una storia che DEVE finalmente essere raccontata a tutti, deve venire alla luce e tutti la devono conoscere. In molte comunità rurali del Midwest le donne Amish subiscono violenze atroci ma mute, subiscono abusi crudeli ma negati, subiscono violenze esplicite ma taciute. Cosmopolitan ha fatto un servizio encomiabile raccontando le storie di chi sta iniziando a infrangere quel segreto. E fa male.

  • Tutti parlano di questa Marfa nel Texas. Ma cos'avrà mai di speciale questa cittadina sperduta nel deserto al confine con il Messico? Be', tutto.

  • Ne sa qualcosa Cormac McCarthy, che abita proprio a qualche miglia di distanza da Marfa, sempre nello stesso deserto. E che del deserto è riuscito a fare la più grande, epica narrazione moderna. In che modo? Così... e molti avrebbero qualcosa da imparare!

  • Chissà se siamo disposti a imparare anche da Henry Miller quando mette a nudo i sentimenti dei suoi 80 anni! La letteratura che riguarda gli anziani non gode di molto appeal, e lo stesso accade anche ad altre rappresentazioni artistiche (serie tv, cinema, fotografia) a meno che l'anziano in questione non sia diversamente cool o strano o esemplare. Ma cosa significa davvero arrivare ad avere 80 anni ed essere un anziano come tanti? Forse oggi più di ogni altro momento dovremmo chiedercelo.

  • In che modo la California rappresenta il West? Queste foto lo raccontano. E no, non è come pensate. Lo stesso vale per questi black bars di New Orleans: ci sono simboli e tradizioni che non sono per tutti.

  • Una di queste tradizioni è quella del Mardi Gras Indians, ovvero il carnevale celebrato dalle comunità più radicate e autentiche di New Orleans, dove i turisti non sono ben visti e dove, soprattutto, si presta un'attenzione artigianale senza pari ai costumi e alle danze tradizionali. Queste immagini sono preziose, le ho viste di ritorno dal mio ultimo viaggio in Louisiana ed è stato come riviverlo daccapo. Le stra-consiglio!

  • La sola idea di viaggiare in questo momento sembra fantascienza. Eppure da qui è possibile arrivare fin dentro le stanze della New York Public Library e girarle tutte da grande esperto.

  • È più facile destreggiarsi nella più bella biblioteca d'America che nelle nostre case di questi tempi, non è vero? Vi lascio con una intensa riflessione di Sara Reggiani (direttore editoriale di Edizioni Black Coffee) sulla nostra emergenza sanitaria in corso. Niente numeri, niente previsioni: solo il racconto del nostro stato d'animo. L'ha scritta per Literary Hub in inglese, ma qui c'è anche la versione in italiano. Take care.


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