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Rollin' California

Gira ancora quel disco che dice di mettere i fiori nei capelli, se vai a San Francisco. Batte ancora quel ritmo che racconta di un ragazzo e i suoi amici che sfrecciavano per l’America da est a ovest e da ovest a est. Suona ancora quella melodia jazz, il canto di quegli eroi che usavano le parole, scritte e cantate e gridate, per essere liberi. È passato tanto tempo da allora, ma la strada che li aveva portati verso Ovest è ancora lì. E noi la andiamo a ripercorre: questo è un viaggio sulle strade degli scrittori che, più di tutti, hanno creato e cavalcato il mito della libertà.

It seemed like a matter of minutes when we began rolling in the foothills before Oakland and suddenly reached a height and saw stretched out of us the fabulous white city of San Francisco on her eleven mystic hills with the blue Pacific and its advancing wall of potato-patch fog beyond, and smoke and goldenness in the late afternoon of time.

Jack Kerouac

Literary Roads

Il viaggio prevede un lungo tratto a bordo del mitico California Zephyr, il treno a lunga percorrenza dell’Amtrak che unisce Chicago a San Francisco e attraversa ben 7 stati del West. Mentre a San Francisco ci immergeremo nella leggenda insieme a tutti gli scrittori e i poeti beat (da Jack Kerouac ad Allen Ginsberg), mentre giù lungo le scogliere mozzafiato di Big Sur rincorreremo i silenzi di Henry Miller e intorno a Monterey il furore di John Steinbeck, lungo le centinaia di miglia di ferrovia scopriremo che l’intera America altro non è che un lungo racconto e che il suo svolgimento più bello è quello che sfilerà davanti ai nostri occhi fuori dal finestrino. Anche se è possibile che sulla strada accanto a noi passino gli Hell’s Angels.

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Tre cose speciali:

  1. la biblioteca di Henry Miller nei boschi di Big Sur e la strada per arrivarci;

  2. il pranzo nella casa in cui visse Steinbeck nella sua città natale, Salinas;

  3. il vagone lounge del California Zephyr con il soffitto di vetro e i sedili rivolti verso fuori.

Una cosa a cui adattarsi:le dimensioni delle cuccette del treno sono decisamente ridotte. È meglio non soffrire di claustrofobia, soprattutto se si dorme sopra, o almeno avere buoni rimedi. 

Per chi è: per le menti migliori di ogni generazione; per i nostalgici e i rivoluzionari; per chi ama sbirciare l’alba dal finestrino di un treno per poi pensare: una così bella non l’avevo davvero mai vista. 

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